Conclusa la quinta edizione del convegno su “Nuove sfide e strategie professionali per il Farmacista del Servizio Sanitario Nazionale”
Di fronte alle dinamiche sfide tecnologiche, organizzative e manageriali che stanno caratterizzando il panorama assistenziale (in cui farmaci e dispositivi medici giocano un ruolo imprescindibile) del nostro paese, una grande responsabilità investe l’Università, chiamata a guidare i processi evolutivi in atto. Una sfida “ad intensità crescente” che Unicam ha voluto raccogliere organizzando la quinta edizione del convegno nazionale “Nuove sfide e strategie professionali per il Farmacista Ospedaliero e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie”, che si è svolta a San Benedetto del Tronto dall’11 al 13 dicembre: un appuntamento che ha offerto un’opportunità di riflessione sull’intero percorso dell’anno ormai concluso e rilanciare le priorità su cui affrontare gli impegni futuri.
“Assegnando all’edizione 2025 il titolo Innovazione e governance farmaceutica nella cornice di sostenibilità data dal modello universalistico abbiamo voluto offrire un contributo concreto – ha sottolineato il responsabile scientifico e ideatore del convegno, prof. Carlo Cifani, Direttore della Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera e della XXIII Edizione del Master “Manager di Dipartimenti Farmaceutici” di Unicam – alle competenze professionali e manageriali di una figura chiave nei percorsi di cura sanitari, quella del farmacista che opera nel Servizio Sanitario Nazionale, in un quadro di assoluta criticità di risorse e di rispetto e a difesa del modello universalistico che caratterizza il nostro SSN”. “Attraverso un filo conduttore che identifica gli ambiti di maggiore interesse, innovazione, cronicità, elevata specializzazione e rapida evoluzione, - ha proseguito il prof. Cifani – è stato possibile esplorare modelli e percorsi di gestione delle terapie nella continua focalizzazione sulla presa in carico del paziente, dall’ospedale al territorio. Sono state infatti le istituzioni, AIFA e Società Italiana di Farmacista Ospedaliera ad aprire il dibattito e le patologie prese in esame nelle sessioni successive hanno fornito il tracciante per definire strumenti di valutazione e di governo in linea con le aspettative organizzative ed economiche del sistema. L’alternanza di esperienze e professionalità, sono intervenuti infatti oltre 35 relatori provenienti da tutta Italia, e gli ampi spazi di discussione hanno potuto garantire una visione a trecentosessanta gradi delle diverse problematiche”.
“Guardare inoltre oggi alla farmacia clinica, approccio che focalizza l’attenzione sul paziente e sul suo percorso di cura, significa aprirsi al territorio in continuità e coerenza con l’esperienza ospedaliera: anche questa direzione nell’evoluzione organizzativa è stata centrale nelle proposte di dibattito del convegno” – ha sottolineato la prof.ssa Maria Vittoria Micioni Di Bonaventura, Responsabile scientifico del convegno e membro della Commissione di Ateneo per l’Alta Formazione di Unicam.
L’evento ha visto la partecipazione di 350 farmacisti che operano nelle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali e fra i suoi protagonisti non sono mancate le principali aziende del settore, integrate a pieno titolo fra gli interlocutori strategici del sistema. Il percorso dei lavori è iniziato con una riflessione tra i diversi livelli di governo, tra ministero (AIFA), competenze regionali e locali, una suddivisione di compiti costantemente da riarticolare di fronte all’evoluzione delle tecnologie e del conseguente impianto normativo europeo, come suggeriscono le recenti applicazioni comunitarie sull’Health Technology Assessment (HTA), per evitare inutili duplicazioni e dare valore ai diversi livelli. Incrociando le tematiche relative alle diverse patologie “paradigmatiche” delle diverse condizioni, cardiovascolare e psichiatria, obesità, broncopatie ostruttive e oncologia con alcuni argomenti di carattere normativo e organizzativo (gestione dispositivi medici, ruolo delle unità di allestimento, applicazioni di HTA in ambito di malattie rare e applicazione codice degli appalti in ambito biosimilari) l’intero programma è stato sviluppato coerentemente con gli ambiziosi obiettivi. Clinici, tecnici di istituzioni e accademici hanno affiancato le numerose esperienze proposte dai farmacisti esperti provenienti dai diversi sistemi regionali.
“Il convegno annuale Unicam dedicato alla farmacia clinica – ha sottolineato il prof. Gianni Sagratini, Direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute – è perfettamente inserito in un percorso didattico che caratterizza storicamente l’impegno di questa Università nei confronti di una figura professionale chiave per il successo dei processi di assistenza dei diversi sistemi regionali”.
“Ai corsi universitari, caratterizzati nel contempo da una antica tradizione e da una rapida capacità di evolversi verso le materie più attuali – ha evidenziato il Rettore Unicam prof. Graziano Leoni si affiancano il Master di secondo livello, formalmente riconosciuto a livello nazionale come titolo di accesso alla direzione di strutture complesse e altri corsi di perfezionamento in un clima di interazioni e collaborazioni con Istituzioni e strutture sanitarie di eccellenza, come quelle storiche con l’Ospedale di San Benedetto del Tronto e di Bergamo”.